Richiami all’eroismo femminili già diffusi dalla stampa dei Gruppi di Difesa della Donna, tra il 1944-1945 vengono successivamente ripresi da “Noi donne” che non esita a soffermarsi sulle azioni militari delle partigiane, sul sangue versato e sulle mutilazioni subite, talvolta gravi, come mostravano le immagini di Gina Borellini. Numerosi gli atti di valore che valsero a Borellini la Medaglia d’oro. La “santa rossa”, “sposa coraggiosa e fedele” con la sua mutilazione, sempre evidente nei ritratti dell’epoca, era avvolta in un’aurea di martirio.
n. 1919 San Possidonio (Modena). Partigiana combattente.
Giovane sposa, fin dai primi giorni dedicava tutta se stessa alla causa della liberazione d’Italia, rifugiando militari sbandati e ricercati e aiutandoli nel sottrarsi al servizio con i tedeschi, staffetta instancabile ed audacissima, trasportava armi, diffondeva opuscoli di propaganda, comunicava ordini, sempre incurante del grave pericolo cui si esponeva. Arrestata col marito, resisteva alle più atroci torture senza dire una parola sui suoi compagni di lotta. Tre volte condotta davanti al plotone di esecuzione assieme al suo consorte, continuava a tacere. Inopinatamente rilasciata, rifiutava di nascondersi in montagna per essere più vicina al marito tuttora detenuto. Fucilato questo, arrestatole un fratello, raggiunse una formazione partigiana con la quale affrontava rischi e disagi inenarrabili e non esitava ad impugnare le armi dando frequenti e luminose prove di virile coraggio. Sorpresa la sua formazione dalle Brigate Nere, gravemente ferita ad una gamba nella disperata eroica resistenza, non permetteva ai suoi compagni di soccorrerla, sola riusciva a frenare la copiosa emorragia e, traendo coraggio dal pensiero dei propri figli, si sottraeva alle ricerche nemiche. Nell’ospedale di Carpi, individuata dalla polizia fascista subisce, sebbene già in gravissime condizioni, estenuanti interrogatori, ma tace incrollabile nella decisione eroica. Amputatale la gamba, l’insurrezione la sottrae alla vendetta del nemico fuggente. Fulgido esempio di sacrificio e di eroismo. Modenese, 8 settembre 1943 – aprile 1945.