Il 14 Luglio Silvana Mangano ed io, avendo un giorno di riposo, andammo a fare una gita a Milano. Eravamo tranquille in Piazza del Duomo a farci fotografare coi colombi, che per l’occasione si fingevano veneziani, quando scoppiò La terribile notizia: “Hanno sparato a Palmiro Togliatti! Palmiro Togliatti è in fin di vita! Attentato a Palmiro Togliatti!”.
La città tutta d’un colpo era come impazzita. “Via corriamo alla stazione, vediamo se riusciamo a prendere un treno per Vercelli, via presto Silvana, corriamo via”. Silvana e io cominciammo a correre e riuscimmo a prendere al volo l’ultimo treno. Appena in tempo. Subito dopo cominciava lo sciopero generale. Per diversi giorni durò lo sciopero. Si fermò anche il film. Ma noi eravamo sul posto. Il giorno dopo una delegazione di mondariso chiese un abboccamento personale, dovevo essere sola. Il discorso che mi fecero era press’a poco così: – “Cara Anna, noi siamo estranee all’ambiente, noi conosciamo solo te come compagna” e io “Ma ce ne sono altri di compagni, compreso il regista Peppe”… “Sì, ma noi lo chiediamo a te. Se succede una rivoluzione contro chi dobbiamo combattere?” – “Ma contro nessuno – il partito ha parlato chiaro. Calmi, bisogna stare calmi, non accettare nemmeno provocazioni. Calmi e aspettare”. “Questo lo sappiamo anche noi, infatti siamo calme, ma se dovesse succedere…. Contro chi?” – “Va bene, se dovesse succedere, tornate da me che ve lo dirò”.
Ebbi un brivido! Per un attimo mi sentii Jenny delle Spelonche nell’Opera da tre soldi di Bertold Brecht.