Le nuove istituzioni stentavano a formarsi nel mio paese. I pochi vecchi antifascisti si riorganizzavano con difficoltà. Il referendum indetto per l’abolizione della monarchia e dar modo di fondare la Repubblica si svolse in una confusione tale che, unita alla paura del “salto nel buio”, a Paola prevalse per pochi voti la stessa monarchia. I lumi che la gente aspettava da un eminente politico locale divenuto senatore a Roma non arrivarono; in un comizio nella piazza principale tuonò: “…se voi vi aspettate che io vi dia un consiglio, se votare per la Repubblica piuttosto che per la Monarchia, non lo avrete mai, in quanto il mio giudizio rimane nella mia mente” portandosi però una mano al cuore. Con la vittoria sulla Monarchia nel 2 giugno del ’46 venne proclamata la Repubblica e il 19 giugno dello stesso mese, il re Umberto II volò da Ciampino, destinazione il Portogallo.