Novembre 1945.
Al partito, oggi, ho conosciuto finalmente Pacciardi; il movimento femminile repubblicano era in piena agitazione. Le amiche, più “movimentate” di così non potevano essere: gli giravano attorno tutte eccitate, mentre lui, in piedi in mezzo alla stanza, con un ginocchio piegato sul sedile di una sedia leggermente inclinata, appoggiato con noncuranza alla spalliera, si lasciava cortesemente ammirare.
Il rappresentante del garibaldinismo italiano in Spagna ha detto poche frasi, forse non determinanti, ma espresse con molto garbo ed un tono di voce ed un accento estremamente piacevoli. Dentro di me l’ho definito “l’Annibale Ninchi della politica italiana”… ma mi son ben guardata dal dirlo…