Mettiamo assieme un piccolo direttivo, composto dalla compagna Anna Franco, dalla cara amica Silvia Moruzzi e da me e cominciamo a riunire le donne per parlare dei loro e nostri tanti problemi e incredibilmente la prima manifestazione a Roma per la pensione alle casalinghe vede la nostra partecipazione con un gruppo di ben dodici donne. Nella seconda alcune delle donne hanno i grembiuli bianchi da cucina su cui spicca la scritta, in italiano e tedesco “Pensione alle casalinghe”. Insomma anche noi facciamo la nostra parte. […]
I problemi sociali venivano fuori rapidamente ed era sempre più necessario avere dirigenti preparate. Così l’UDI nazionale organizzò un apposito corso, un seminario di circa una settimana a Meina sul lago Maggiore, al quale partecipai volentieri e dal quale ricavai ottimi consigli e insegnamenti. E gli aggiornamenti continuarono anche ad Ariccia.
Non eravamo molto numeroso come iscritte, comunque anche a Bolzano le donne dell’UDI fecero sentire la loro voce in tutte le lotte sociali. Assieme al sindacato partecipammo alle battaglie in difesa del posto di lavoro, in particolare di quello delle donne e per il diritto ad una abitazione dignitosa. Assieme alle femministe ed a varie altre organizzazioni, partecipammo all’occupazione degli edifici del vecchio Monopolio Tabacchi, che era diventato una specie di centro sociale. Alle nostre manifestazioni più importanti, come ad esempio quella per l’8 marzo, partecipavano volentieri dirigenti dell’UDI nazionali, come Giglia Tedesco e Marisa Passigli.