Noi non facevamo assemblee e autogestione, ma per il resto nelle scuole tutto è rimasto com’era: in certe classi, al Visconti, i banchi sembrano (o sono) gli stessi d’un secolo prima, quelli dove si sono seduti Baldini e Papa Pacelli, mio fratello R., Franco R. e V.. Sono rimaste immutate la Presidenza e la sala professori, e immutati i programmi, Dante, Manzoni, Carducci, Lucrezio, sempre le stesse versioni di latino, le stesse formule di chimica e matematica, lo stesso freddo d’inverno con qualche stufetta in più.
Se oggi gli studenti “contestano” con l’autogestione, anche noi con il giornaletto e l’Associazione Studenti Medi cercavamo in qualche modo di farci sentire. Distribuivamo manifestini, organizzavamo dibattiti, incontri, persino feste di carnevale.