Fu appunto nel 1946, se non erro, che cominciarono le feste della Unità. Oh, erano povere feste, che sembravano più sagre paesane, che altro. Nessuno di noi prendeva una lira. Io recitavo poesie, facevo parodie e schetches comici. Andavamo anche nei paesi vicini. Ricordo una festa ad Alatri, finita la manifestazione ogni famiglia simpatizzante invitava uno o due di noi a cena. A me toccò la famiglia più povera e ciò che ricordo fu un’insalata con l’aceto più buono ch’io avessi mai gustato. Per me Alatri, significa aceto. Solo dopo molti anni i cugini socialisti scoprirono “Le feste dell’Avanti”.