Tuttavia ebbi fin dall’inizio una irresistibile attrazione per quell’ometto smilzo e trascurato di cui avevo sentito tanto parlare. Quando conobbi Capitini, lui era già anziano. Io, nell’idea che tutti i ragazzi si fanno degli uomini-simbolo, me lo ero immaginato ben diverso; invece mi apparve dall’aspetto fisico quasi insignificante, al parlare anche un po’ schivo. Eppure era professore universitario, con un passato antifascista di fama nazionale, autore di libri apprezzati e fondatore di un movimento pacifista noto in Italia e all’estero. Fui quasi stizzito per quella delusione e ricordo di aver avuto addirittura una discussione accesa con Pietro Pinna proprio a causa di una mia frase su Aldo Capitini. Lui mi parlava spesso del Maestro, delle sue qualità e delle sue idee, fra le quali la sua posizione e disciplina rigorosamente vegetariane.