8-9-10-11-VI
Giorni di viva agitazione, di grandi preoccupazioni; si teme anche una grave frattura nella nazione, specie per la maggioranza monarchica indicata dal “Mezzogiorno”. I movimenti di Napoli hanno una ripercussione, accrescendo le ansie. Essi, per quanto incompiuti e non organizzati, indicano – a mio avviso – un’anima in quella città, una forza che la pone in rilevo nei confronti degli altri centri maggiori italiani. Essa ha subito con coraggio i gravi bombardamenti del 1941 – 42 e 43; ha organizzato una lotta impari ma tenace contro i tedeschi, riuscendo a allontanarli; ed ora mostra le sue tendenze e passioni in misura intensa e franca.
Intanto si va delineando un’azione dei circoli monarchici, che però conduce ad una situazione tale da creare gravi conseguenze. Da parte contraria si dimostrano intenzioni anche più pericolose.
Oggi – 11 giugno – è frattanto dichiarato festa nazionale per il sorgere della Repubblica. Strana festa… senza bandiere, con un senso di viva preoccupazione dovunque. L’unica bandiera, che vedo spiegarsi al vento, è quella del Quirinale, proprio quella che dovrebbe abbassarsi!