marzo 1948
Fa un certo effetto vedere in città tanti manifesti accanto alle tante macerie non ancora rimosse. Sono affissi per la propaganda, in vista delle elezioni politiche del 18 aprile prossimo. E si fanno anche comizi in Piazza. Anche qui, alle Case Operaie, qualcuno ci prova, sul tardi, a fare piccoli comizi per gli abitanti, ad invitare a votare per questo o per quel partito. Sta però succedendo che la gente non scende nel cortile in quei momenti. Tutt’al più guarda e sente dalle finestre. C’è un po’ di paura in questi giorni. È successo che quelli che affiggono i manifesti, di fede diversa, facciano a botte tra loro…
marzo 1948
A “le fontane”, in questi giorni particolari di vigilia delle elezioni, e un po’ difficile trovare una vasca libera per poter tranquillamente lavare lenzuola. È un putiferio. Le donne sono in fermento. Si può dire, senza tema di sbagliare, che hanno occupato “le fontane”.
A differenza di alcuni mariti più prudenti, pare non abbiano affatto paura a manifestare le proprie idee politiche, anche con toni alti. Di mattina e di pomeriggio. Diventa un vero e proprio raduno perché passando dilà altre donne del caseggiato, incuriosite, sentendo l’insolito vociare, entrano per vedere e sentire. Non sembra proprio di trovarsi in un pubblico lavatoio ma in una qualunque sezione di partito.
C’è chi non perde tempo, e parla e lava, sfogandosi a sbattere sulla pietra innocenti tovaglie di cucina già ridotte un po’ male per il lungo uso nel tempo.
Questi, pressappoco, i loro discorsi:
“E tu da chi dai lo voto?”
“E lo vengo a ddì da tte!” “Dice che da chi vota pe’ li comunisti je donno la scomunica”. “Che vène a ddì?” “Che non se pole fa più la comunione”. “Dicono che lu prete, quanno annamo a confessacce, ce domannerà pe’ chi votamo”.”Testo lo so anch’io, je se duvrìa da dì: pe’ lo scudo crociato”. “E se je dicemo: pe’ li comunisti?”. “Ce mannerà via senza dacce la soluzione”. “L’assoluzione, se chiama”. “E se je dicessimo ‘na cosa pe’ ‘n’antra?”. “Voli di ‘na vuscia, me pare”. “Dopo tucchirìa ji all’inferno”. “E se no jessimo più da lu prete a confessacce?” “Senteteme vène tutte quante. Se dovessero vince li comunisti, se dice in giro, l’America non ce mannerà più l’aiuti”…
18 aprile 1948
…Alle elezioni del 18 aprile 1948, per eleggere il primo parlamento della Repubblica, è stato sconfitto il Fronte Democratico Popolare rappresentante comunisti e socialisti. Grande vittoria della Democrazia Cristiana.
“Le fontane”, da alcuni giorni dopo le elezioni, sono deserte…