Una mattina, io ed Ettore Trentin, responsabile locale di Agit-Prop, partimmo su una vecchia auto sgangherata attrezzata di microfono e altoparlante. Dopo molti su e giù, dopo molte curve di strade montane, dopo qualche sosta in osteria dove Ettore, da bravo alpino, trangugiava in suo “grappino” mentre io sorbivo il mio caffè, arrivammo sul mezzodì in un grosso borgo nel mezzo di una vallata. Sulla piazzetta non c’era nessuno. Ettore fermò l’auto, predispose il microfono, me lo porse ed esclamò: parla!
“Ma a chi parlo se non c’è nessuno?” – ribattei.
“Ci sono, ci sono. Stai tranquillo. Son dietro alle finestre. A quest’ora ci sono in casa le donne. Stan dietro le finestre. Non si fan vedere ma stanno ad ascoltare”.
Ed io cominciai: “Qui è la voce del Partito Comunista. Vi chiediamo di votare comunista alla prossime elezioni, perché….eccetera…..eccetera…”, E stavo enumerando i vari punti del programma elettorale regionale, quando d’un tratto una finestra si spalancò, ed un’anziana signora vestita di scuro, sporgendosi all’esterno gridò: democrazia…..democrazia… – “Anche noi siamo per la democrazia….” Replicai io, mentre Ettore mi strattonava: “Guarda che quella intende la Democrazia Cristiana….”. altre finestre si spalancarono, altri volti si sporsero all’infuori, e ci fu uno strepito di voci femminili: democrazia….democrazia.