Roma 16.10.1945
Caro Franco,
L’altro giorno, lo saprai, ci sono state in tutta Italia le manifestazioni per la costituente indette, credo, dal Partito Comunista e Socialista. La solita turba di popolo, lo stesso che inneggiava al Littorio, cantava “Bandiera Rossa” mi fece un certo effetto… te l’ho detto non sono una donna politica, ma certe manifestazioni fanno sempre una certa impressione, forse perché pur rispettando tutte le idee non simpatizzo per gli estremisti, che, come mi disse un sacerdote tempo fa “promettono il Paradiso in terra”. Ero uscita senza pensare con una blusetta rossa, non potevo tornare indietro perché era tardi, ma ti assicuro che mi sono sentita a disagio per tutto il tempo. Qui si parla come saprai, di costituente, ma sempre a mio modesto parere mi pare che il popolo italiano non abbia ancora le idee ben chiare circa i suoi desideri. Perché democrazia si intende volontà di popolo vero? ora se dovessero chiedere a me io sarei anche propensa a rispondere che vorrei il partito dell’ordine, della pace, dell’onestà; quale dei cinque o sei partiti che emergono in questa nostra povera Italia ce le promettono con la certezza di poterli mantenere?
Ti confesso che malgrado gli sforzi per erudirmi nel mio cervello c’è un gran guazzabuglio e quando dovrò votare sarò in un grosso imbarazzo. Ma da qui ad allora ci sarà tempo, spero, e avrò potuto fare molte discussioni con te. Chissà che attraverso uno scambio di idee forse opposte non si arrivi a trovare un punto di contatto? Tu intanto pensa che qui abbiamo bisogno di bontà e non di spiriti ribelli. Abbiamo bisogno di gente onesta e non di arrivisti. Abbiamo bisogno di ricostruire non di demolire ancora. La nostra terra, le nostre case, i nostri bimbi hanno bisogno di forze ricostruttrici non di forze demolitrici. La guerra sotto qualsiasi forma, sia di pensiero che di fuoco lasciamola fare a chi ne ha voglia: noi ora dobbiamo lavorare in pace, riconquistare quello che abbiamo perduto: il nostro pane quotidiano.
Sii ragionevole Franco caro, non pensare che io predichi per divertimento o per posa o per spirito di contraddizione. Tu in questo tempo hai pensato, e meditato, io per forza di cose sono stata forza viva ed operante, tu forse hai avuto il logorio del cervello nell’inerzia, io ho avuto quello e il logorio del fisico. Se tu fossi stato qui con noi, come noi ti saresti reso conto di tante cose e le tue idee sarebbero diverse. È vero anche che la libertà è parola così elastica che si presta a tutte le più varie interpretazioni, ma la libertà vera è quella del nostro spirito.
Vorrei dirti tante cose, Franco caro, ma le idee che si affollano come un carosello impetuoso turbinano nella mia testa. Comunque ti prego di essere tanto bravo e di ascoltare pazientemente i miei sproloqui che se non altro avranno il vantaggio, facendoti inquietare, di farti passare un po’ di tempo. Comunque, Franco mio, di sogni e di chimere non si vive, ed i piedi, specie in questo momento, bisogna tenerli ben appoggiati per terra se non si vuol correre il rischio di essere portati via.
Coraggio dunque e avanti.
Torna presto per essere anche te forza viva ed operante.
Ti abbraccio affettuosamente e se anche non siamo dello stesso parere scrivimi presto e dimmi egualmente tutto quello che pensi. Va bene? Sono o non sono l’amica a cui si può dire tutto? e a questo ci tengo, sai?
Anna