…Sono circa le 7,30. Dalla finestra della cucina vedo Luigina che mi sta aspettando al cancello di casa sua. Scendo immediatamente non senza aver formulato il consueto saluto: “Ciao, ma’. Benedizione”. “Dio ti benedica” è la sua risposta. È tuttora così, da quando frequentavo l’asilo presso le monache Palestini. Arrivate alla porta dell’Istituto, se io non chiedevo la benedizione mia madre mi sollecitava con “come si dice?”. “Benedizione” rispondevo dopodiché mi giungeva la calda voce di mamma: “Dio te benedica, fija mia”.
Sono in strada. Nel frattempo è arrivato lo studente che viene dalle parti di San Paolo, compagno di scuola di Luigina, e ci avviamo verso la città. A dire il vero, la loro presenza mi incute soggezione quando cominciano a parlare dello studio. Poiché, ne sono sicura, ne sanno più di me. È presto detto: loro frequentano il Liceo scientifico mentre io frequento la Scuola di Avviamento Commerciale.