Maria Nicotra Fiorini nasce a Catania, il 6 luglio 1913, da una famiglia di origini nobiliari; compie gli studi superiori e fin da giovane si distingue per la partecipazione alle attività delle associazioni cattoliche, tanto da assumere l’incarico di dirigente locale, poi presidente della Gioventù femminile dell’Azione cattolica nella sua città. Crocerossina, durante la Seconda guerra mondiale è infermiera volontaria, una dedizione che le vale la medaglia d’oro al valore. È tra le prime iscritte alla Acli ed entra a far parte della Commissione nazionale femminile volgendo una specifica attenzione alla organizzazione delle artigiane. È eletta alla Costituente ma la Sicilia e l’assistenza sociale restano i due principali perni del suo intervento politico. Tra le tante iniziative in questo campo si ricordano la Fondazione casa dello studente, scuole per artigiani, e dell’Associazione dei donatori di sangue. Nel luglio 1949 Maria sposa Graziano Verzotto, inviato dalla Dc nella Regione per organizzare il partito: «Favorito dal prestigio della moglie e della famiglia di lei, rimase soprattutto un indiscusso e chiacchierato notabile», sebbene egli ricopra incarichi di rilievo nella Dc, compresa la presidenza dell’Ente minerario siciliano. Maria Nicotra è eletta alla I Legislatura, presiede diverse commissioni, svolgendo un lavoro specifico sulle carceri e sulle condizioni dei detenuti. Tra i principali incarichi, la partecipazione alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla miseria in Italia istituita il 12 ottobre 1951. Un incarico che la porta a viaggiare: con Giuliana Nenni visita il Delta Padano, successivamente la Sicilia. Candidata alla II Legislatura, Maria non è rieletta, si dedica così al movimento femminile della Dc e nel 1954, al VI Congresso nazionale, è eletta, con Stefania Rossi, vicedelegata nazionale, sotto la presidenza di Elisabetta Conci. La sua vita privata conosce un grave colpo con l’espatrio del marito che, coinvolto in gravi scandali bancari, rimane sedici anni ricercato a Parigi. Lei non lo segue, resta nell’isola, prendendo le redini di varie attività. Ha l’incarico di presidente dell’Istituto autonomo case popolari di Catania e dal 1975 al 1976 è la prima donna presidente di una squadra di calcio, la Società Siracusa. In seguito alle inchieste che coinvolgono Graziano Verzotto, Maria si convince a lasciare l’isola e a raggiungere il marito a Padova dove trascorre la sua vecchiaia e qui muore il 14 luglio 2007. Nel 2006, per il sessantesimo anniversario dell’Assemblea Costituente, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano le conferisce la massima onorificenza della Repubblica, quella di cavaliere di Gran Croce, insieme ad altri cinque ex parlamentari tra cui Filomena Delli Castelli.