Nasce a Castelfranco Veneto (Treviso) il 25 marzo 1927 in un ambiente antifascista: il padre, impiegato in farmacia, ha simpatie socialiste e la madre gestisce un’osteria di famiglia assieme alla nonna.
Frequenta il ginnasio a Castelfranco e l’Istituto magistrale a Bassano del Grappa (Vicenza), dove il 26 settembre 1944 assiste a un evento che determina le scelte future: l’impiccagione di trentuno prigionieri da parte dei nazifascisti. Decide di diventare una partigiana, col nome di battaglia “Gabriella”, prima come staffetta della brigata Cesare Battisti e poi del comando regionale veneto del Corpo volontari della libertà. Negli stessi mesi si iscrive alla Democrazia cristiana.
Nel dopoguerra si laurea in Lettere all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e lavora come insegnante elementare. All’attività politica affianca subito quella sindacale, come attivista nei Raggi d’ambiente promossi in Veneto dall’Azione cattolica per tutelare le lavoratrici delle numerose fabbriche tessili e dal 1946 al 1948 è delegata provinciale del sindacato tessili di Treviso, settore filande. Con questo ruolo partecipa nel 1947 al 1° congresso unitario della Cgil, in rappresentanza della corrente cristiana. Dal 1948 al 1955 fa parte del comitato provinciale del sindacato dei maestri elementari di Treviso, fondato da Maria Badaloni.
Dal 1958 al 1964 è la responsabile nazionale delle giovani Dc e partecipa al 1° congresso mondiale dei giovani democratici cristiani, dove è promotrice dell’Unione mondiale delle donne democristiane. Allieva e amica di Aldo Moro, nel 1959 entra nel consiglio nazionale della Dc, dal 1964 è vice delegata nazionale del Movimento femminile e nel 1967, al congresso di Monaco è eletta al comitato direttivo dell’Unione femminile delle donne democristiane di 14 paesi, della quale assume la vice presidenza.
La prima elezione alla Camera è nel 1968 e sarà confermata sino alla X legislatura, nel 1991, con un impegno costante nelle Commissioni Affari sociali, Igiene e Sanità, Lavoro e previdenza sociale.
Dopo esser stata nominata sottosegretaria al Lavoro nel 1974, è ministra del Lavoro, prima donna nella storia della Repubblica, dal luglio 1976 al marzo 1978 e ancora ministra della Sanità dal marzo 1978 all’agosto 1979. Si devono a lei l’approvazione della legge 903 del 1977 sulla parità di trattamento tra uomini e donne, il varo della legge istitutiva del Sistema sanitario nazionale nel 1978 e l’inserimento di una clausola di genere nella legge elettorale approvata nel 1993, per favorire una maggiore presenza femminile nelle istituzioni.
Nel 1981 è presidente della Commissione d’inchiesta sulla Loggia massonica P2 e nel maggio 1984 presenta la relazione finale. Dopo lo scioglimento della Democrazia cristiana, aderisce al Partito popolare italiano e sostiene la collocazione del partito all’interno del centrosinistra.
Nel 2006 pubblica assieme ad Anna Vinci le sue memorie, Storia di una passione politica. La gioia condivisa dell’impegno. Nel 2016, a settant’anni dal voto alle donne, Poste italiane le dedica un francobollo.
Muore a Castelfranco Veneto il primo novembre 2016.