Felicita Pascale nasce nel 1903 a Napoli, dove trascorre tutta la vita.
All’età di diciotto anni rimane orfana di entrambi i genitori e, a loro molto legata, si prende la responsabilità di portare avanti la famiglia fino alla realizzazione e alla sistemazione dei suoi cinque fratelli.
Dopo aver vinto il concorso per l’insegnamento nelle scuole elementari, si dedica dunque all’educazione delle nuove generazioni, particolarmente amata e stimata da alunni e genitori.
Nel 1996 scrive le pagine della sua autobiografia che attraversa quasi tutto il Novecento, dal 1903 al 1996. Il diario, dal titolo Un secolo di vita. 1903-1996 Osservazioni e ricordi, unisce esperienze private e familiari con i racconti della vita interamente trascorsa a Napoli. Al suo interno i racconti dei difficili anni del Secondo conflitto mondiale («Ma quante sofferenze intorno: quante famiglie piangevano!….»), ma anche quelli del dopoguerra durante i quali l’attenzione della diarista si concentra sulle urgenti attività di ricostruzione: «Quante rovine nelle città: scuola, palazzi, caserme crollate, chiese semidistrutte o molto danneggiate, abitazioni sinistrate suppellettili e altro rubate dai tedeschi (o forse dai concittadini) case aperte». Alla ricostruzione seguono poi, racconta, la riapertura graduale delle scuole e dei negozi, lo sviluppo delle industrie e l’aumento del benessere. Un capitolo a parte è poi dedicato agli elettrodomestici, alle bombole a gas per cucinare e alla televisione che, mezzo di comunicazione di massa, entra nelle case degli italiani.