Osanna Lambertini nasce a Castello d’Argile, in provincia di Bologna, nel 1928. Il padre è contadino mezzadro e nei periodi invernali lavora come falegname, la madre fa la bracciante. Osanna è la prima di tre fratelli.
La famiglia Lambertini, pur non essendo ricca, non se la passa male rispetto a tante altre nel paese: nel fondo ci sono mucche, polli, maiali e mangiare carne non è una rarità.
Tutto il territorio è dedito alla coltura della canapa, un lavoro molto impegnativo e faticoso, in particolare durante i mesi estivi. Per le donne poi il lavoro è doppio, avendo anche il compito di cucinare, badare ai figli e agli animali da allevamento.
Osanna inizia la scuola elementare nel 1934 e dopo cinque anni, pur essendo una brava studentessa e nonostante il parere contrario delle maestre, deve lasciare gli studi per aiutare nel lavoro i genitori e accudire i due fratellini più piccoli.
Finita la Seconda guerra mondiale, la giovane bracciante Osanna avverte un debito con la società: può ora godere della democrazia, pur non avendo contribuito a costruirla come hanno fatto alcuni suoi coetanei e coetanee che hanno combattuto coi partigiani. Da qui la scelta di dedicarsi alla vita politica, un modo per porsi al servizio degli altri. Comincia quindi a partecipare a riunioni, comizi e manifestazioni di partiti, dell’Unione Donne Italiane, dei comitati della terra e dei mezzadri. Molte parole di quelle riunioni e di quei comizi non riesce a capirle, e Osanna si mette a leggere per cercare di imparare.
Per un lungo periodo legge molto e di tutto, dai libri di politica alla stampa: Noi donne e l’Unità.
Nel dicembre del 1948 a Bologna si tiene la prima seduta nazionale della “Costituente della terra”, a cui partecipano contadini provenienti da tutta Italia. Osanna è tra questi e per lei vedere persone provenienti da tutto il paese, ciascuno con un proprio dialetto, rappresenta una esperienza straordinaria.
Intanto, agli inizi degli anni ’50, le lotte congiunte dei mezzadri e dei braccianti della zona cominciano a dare i primi frutti. I mezzadri ottengono migliori condizioni contrattuali; per i braccianti viene invece stabilito che debbano eseguire lavori di miglioria fondiaria tra i mesi di dicembre e febbraio, al fine di garantire loro un impiego anche durante il periodo invernale. Il pagamento sarà a carico dei proprietari terrieri. Anche per le donne c’è qualche miglioramento: la conquista della parità salariale con gli uomini, e il progressivo inserimento in lavori tradizionalmente considerati maschili, come quello nei due zuccherifici del comune.
Nel 1950 Osanna viene candidata come indipendente al comune di San Pietro in Casale e diventa consigliera comunale. Due anni dopo sposa Alfonso Saccenti, ex partigiano e segretario della sezione locale del PCI, e nel 1955 hanno il loro primo figlio, Luigi. Lo stesso anno si trasferiscono a Zola Pedrosa e Osanna vi trova un lavoro temporaneo come aiuto cuoca nella mensa di una fabbrica locale. Nonostante il lavoro e un figlio piccolo da crescere, non rinuncia a dedicarsi alla vita politica e nel 1955 viene eletta come consigliera comunale nel comune di Zola Pedrosa, diventando anche assessore.
Nel 1962 nasce il loro secondo figlio, Celso. Osanna, nonostante gli impegni di madre e di assessore, non può permettersi di rinunciare a lavorare: diventa socia della Coop braccianti e trova impiego come mondina. I problemi di salute del figlio minore la obbligano però a lasciare presto il lavoro, e la famiglia torna a vivere a San Pietro in Casale.
Qui l’autrice continua la sua attività di consigliera comunale e di assessore. Dopo la pensione, lei e il marito Alfonso si prendono cura del “Casone”, un antico capanno che era stato punto di riferimento dei partigiani della zona, che è diventato in seguito Parco della Memoria. Il parco è oggi intitolato proprio ad Alfonso Saccenti, scomparso nel 2011.
La memoria di Osanna Lambertini, scritta per la partecipazione al concorso LiberEtà nel 2004, è stata nello stesso anno consegnata all’Archivio Diaristico Nazionale.