Salvatore Manes nasce nel 1923 a Paola, in provincia di Cosenza, in Calabria, in una famiglia numerosa alla quale rimarrà sempre strettamente legato, anche dopo essersi sposato e averne dunque creato una sua.
Successivamente al raggiungimento del diploma, trova ben presto lavoro come macchinista ferroviario, professione che svolge con grande impegno e dedizione, sempre pronto a migliorarsi, con la consapevolezza che il miglioramento della qualità dell’esistenza personale di ognuno debba rappresentare un obiettivo comune.
Al termine della Seconda guerra mondiale si impegna attivamente nell’amministrazione locale, in particolar modo all’interno delle Associazioni Cristiane del Lavoratori Italiani (ACLI).
Interessato alle questioni politico-sindacali, ritiene sia al contempo, però, anche importante prestare attenzione alla realtà che lo circonda, di cui infatti scrive all’interno del suo diario, riflettendo anche sulla sua «posizione politica» e definendosi un «militante di centro che guardava socialmente verso sinistra», ragionando sui «momenti elettorali», sui partiti e le loro ideologie.
Una volta andato in pensione decide, nel 2009, di dedicarsi alla scrittura delle sue memorie che termina nello stesso anno e che portano il significativo titolo di Liberazione della memoria. Ricordo di un anziano. Al loro interno l’autore ripercorre la sua esistenza, a partire dall’infanzia fino all’anno della scrittura.