Luisa Magnani nasce nel 1928 a Capolona, un paese in provincia di Arezzo.
Figlia di un soldato della Grande guerra tornato in famiglia invalido, la diarista è la penultima di sei figli, uno dei quali, dopo essere stato creduto disperso durante il Secondo conflitto mondiale, torna miracolosamente a casa.
Ella trascorre la sua adolescenza immersa nelle difficoltà, assistendo direttamente agli orrori della guerra in conclusione della quale, avviato il periodo repubblicano, è incaricata di avviare e dare forma all’ufficio aretino dell’Unione Donne Italiane (UDI): «mi diedero l’incarico di aprire l’ufficio UDI responsabile dell’incasso scrivevo le ricevute a macchina tante donne si tesseravano e tanti ferrovieri davano il l’oro contributo cera una colaborazione anche per noi non cera lo stipendio ci si dava dafare per un avvenire migliore».
Dopo essersi sposata, decide di dedicarsi alla famiglia, che ancora oggi sostiene: ai suoi tre figli, alle 5 nipoti e alle 2 bisnipoti insegna loro il rispetto dei valori e della vita.
Luisa Magnani compone la sua autobiografia, Il percorso della mia vita, nel 2015, raccontando eventi addirittura precedenti alla sua nascita, dal 1913. Al suo interno gli accadimenti politici italiani si fondono con le esperienze personali, molte delle quali particolarmente dure, caratterizzate da rinunce economiche, da precarie condizioni di salute e da scelte difficili.