Gabriella Albanese Ligi nasce a Tivoli nel 1915.
Di origini urbinati, trascorre l’infanzia e l’adolescenza a Roma con il padre, giudice, la madre e i due fratelli. Dopo aver frequentato il Collegio di Suore Francesi Villa Pacis, ottiene la maturità classica come privatista.
A diciotto anni, a seguito di una violenza, nasce suo figlio, con il quale continuerà a vivere in famiglia.
Gli studi di Gabriella Ligi Albanese proseguono con il conseguimento della laurea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia e l’ottenimento del diploma in Biblioteconomia.
Conclusi gli studi romani, dal 1940 al 1943 collabora con il quotidiano «Il Messaggero» in qualità di critica teatrale sotto la guida di Silvio D’Amico.
Gli anni della guerra sono caratterizzati da lunghi periodi trascorsi a Urbino con il figlio, nel palazzo quattrocentesco di proprietà della famiglia paterna, dove si occupa della gestione dei possedimenti terrieri che i Ligi possiedono nella zona del Montefeltro. La conoscenza di Fabio, suo futuro marito dal 1948, e il loro trasferimento a Trieste, la obbligano a interrompere il secondo percorso di formazione universitaria intrapreso in Giurisprudenza, presso l’Università di Urbino.
A Trieste, per lei, nel tempo, città di adozione, Gabriella partecipa attivamente alle manifestazioni per la riunificazione della città all’Italia e, il 30 ottobre 1954, è in Piazza Unità ad applaudire i bersaglieri con tutta la popolazione.
Nel 1946 fonda con il fratello Enrico la filiale triestina della Libreria Internazionale D.E.A. (Diffusione Edizioni Anglo-Americane) della quale, nel 1951, assume la direzione.
All’esperienza della D.E.A. si sostituirà poi, nel 1989, il lavoro nella libreria ESIA Books and Journals.
La sua partecipazione attiva alle vicende della città, insieme alla passione e alle attività culturali promosse, permettono di farla conoscere e apprezzare dall’intera comunità accademica triestina.
A seguito della scomparsa del marito Fabio, nel 1981, e per il peggioramento delle sue stesse condizioni di salute ritiene opportuno cambiare casa, lasciando così l’abitazione di via Commerciale. Nell’agosto del 2004 si trasferisce dunque in via Besenghi, più vicina al figlio, accudita dalle sue collaboratrici Livia, Aldona e Katarzyna (Cathrine).
Nel 1997 pubblica il libro di memorie La luce oltre la collina. Segni e voci del passato –particolarmente apprezzato da critici e intellettuali tra i quali Carlo Bo, Vittorio Sgarbi, il regista Luigi Magni e l’editore Alessandro Olschki – con il quale ottiene, nello stesso anno, il secondo premio al Concorso Città di Milano.
Gabriella Ligi Albanese muore nel 2006.