Giuseppe Sparacino nasce il 26 febbraio 1943 a Sambuca di Sicilia, in provincia di Agrigento. Frequenta con profitto le scuole elementari ma sin dall’età di nove anni, durante le vacanze estive, deve lavorare come garzone per aiutare la famiglia. Conseguita la licenza elementare, inizia subito a lavorare come muratore.
A sedici anni emigra a Prato, dove spera di trovare migliori condizioni contrattuali. Poco tempo dopo, però, un evento luttuoso lo costringe a rientrare a Sambuca: il fratello Enzo è morto cadendo da un’impalcatura nel cantiere in cui lavorava. Giuseppe si stringe alla famiglia, e intanto si avvicina alla vita politica e sindacale: prende la tessera dal PCI e diventa segretario di sezione del suo paese. Da sindacalista si impegna con la CGIL nelle lotte per i diritti dei braccianti.
Nel 1967 riparte definitivamente per Prato, dove trova impiego come operaio tessile. Nel 1970, come candidato del PCI, diventa consigliere comunale e assessore del capoluogo toscano, ricoprendo numerosi incarichi politici e amministrativi.
Negli anni ottanta e novanta ricopre diversi ruoli amministrativi nel pratese, presso il comune di Cantagallo e la Comunità Montana di Val Bisenzio. Nel 1994 gli viene riconosciuto il diritto alla pensione da funzionario del PCI, ma continua la sua attività sindacale all’interno dello SPI-CGIL. Torna spesso in Sicilia per vacanza, mentre la vita da emigrato lo fa sentire ovunque un po’ “straniero”: Se vado in Sicilia mi sento mezzo toscano e se sono in Toscana mi sento mezzo siciliano, scrive l’autore nella sua autobiografia.
All’attività politica affianca quella di scrittore: pubblica una prima raccolta di poesie nel 1986, mentre nel 2002 scrive la sua autobiografia, intitolata Tutto per una S, con la quale partecipa al concorso LiberEtà. L’autobiografia è stata redatta al computer, che Giuseppe ha imparato ad usare all’età di 60 anni grazie ad un corso di informatica chiamato “Nonno On Line”. L’anno successivo è approdata sugli scaffali dell’Archivio Diaristico Nazionale.