Ida Cavallini nasce a Conventello, in provincia di Ravenna, il 10 agosto 1925.
Dopo aver conseguito la licenza elementare, comincia ben presto a lavorare come bracciante.
Durante la Seconda guerra mondiale vive le discriminazioni nei confronti del padre e interviene attivamente nella lotta partigiana.
Ricopre, in seguito, i ruoli di sindacalista, dirigente sindacale, impiegata presso l’associazione cacciatori di Lugo di Romagna, in provincia di Ravenna: «ho sempre lavorato nel sindacato perché dovevamo cominciare a produrre nell’agricoltura, formammo l’UDI e spiegavamo alle donne cos’era il nostro compito». L’attività prosegue fino al momento in cui le viene chiesto di assumere l’incarico di Dirigente dell’Unione Donne Italiane (UDI), come racconta: «Un bel giorno mi dicono: “Ida a Lugo viene la Clara Signori e tu vai a Lugo”, “A fare cosa a Lugo?” “A dirigere l’UDI”».
La sua memoria ha la forma di una lettera che l’autrice stessa ha inviato al sindaco del suo paese, Conventello, dove ha sempre vissuto fino al momento della pensione. Così chiude la lettera: «Raffaele, scusami, ma questi sono punti importanti che io ho rimasto nel cuore e di cui sono orgogliosa, e di Lugo. Ho piacere che tu sappia come primo cittadino di Lugo che una donna vecchia ha cominciato tanto tempo fa e ha sempre tirato la carretta». La testimonianza, dal significativo titolo Una vita, viene scritta nel 2008 ma copre un arco cronologico molto ampio che va dal 1925, anno della sua nascita, al 1991.