Bruno Bartoli nasce il 7 luglio del 1926 a Montelupo Fiorentino, in provincia di Firenze. La sua è una famiglia contadina e vive nelle campagne di Montespertoli.
Inizia a lavorare nei campi in giovanissima età e da contadino affronta le difficoltà della mezzadria, che vive come oppressione e sfruttamento dei ricchi latifondisti nei confronti di poveri diavoli come lui e i suoi. Nel periodo della Seconda guerra mondiale continua a svolgere l’attività di agricoltore: deve affrontare la presenza e le razzie dei tedeschi, i bombardamenti e soprattutto il dolore per la perdita di uno dei fratelli, morto poco dopo esser stato chiamato alle armi. Ma il tempo di guerra porta a Bruno, inaspettatamente, anche gioia: nell’estate del ’43 si innamora di Liliana, che undici anni dopo diventerà sua moglie e gli darà due figli.
Nel 1944 aderisce al Partito Comunista e inizia la sua attività politica, condivisa con alcuni amici provenienti come lui dalla campagna. Gli anni immediatamente successivi al conflitto sono caratterizzati dalle lotte dei mezzadri e Bruno continua il suo impegno sia nel partito sia nel sindacato, sostenuto dalla futura moglie. Nel 1955 è eletto segretario della Lega Mezzadri di Montelupo; nel giro di pochi anni questo diverrà un impiego a tempo pieno e gli consentirà di lasciare la campagna, trasferendosi a Empoli. Da qui si sposta poi a lavorare a Firenze, eletto nella segreteria provinciale del sindacato.
Nel 1971 viene eletto segretario generale della Federmezzadri provinciale e nel 1975 entra a far parte del Consiglio provinciale di Firenze, tra le fila del PCI. Il suo impegno politico e sindacale prosegue fino agli anni Novanta. Muore il 3 marzo del 2009.
L’autobiografia di Bruno Bartoli è stata pubblicata nel 2002 [Bruno Bartoli, Un uomo fortunato, Liberetà Roma].