Vorrei solo permettermi (e l’onorevole Pugliese che rappresenta il Governo me lo consentirà) di suggerire qualche cosa, secondo una mentalità pratica femminile.
F. DELLI CASTELLI
Filomena Delli Castelli nasce a Città Sant’Angelo (Pescara) il 28 settembre 1916 e trascorre l’infanzia nel piccolo centro abruzzese con la madre e il fratello, frequenta l’istituto magistrale e il circolo giovanile di Azione cattolica. Queste esperienze e la guida di don Nicola De Luca, parroco del paese, sono centrali per la sua formazione, così come costituiscono una fondamentale fonte di ispirazione per suo impegno politico e sociale la Rerum Novarum di Leone XIII, gli scritti di Giuseppe Toniolo, caposaldi del cattolicesimo sociale. Prosegue gli studi in Lettere e Filosofia alla Cattolica di Milano. Le difficoltà economiche le impongono di dividersi tra l’insegnamento e lo studio. Nel 1940, laureata, torna in Abruzzo: decisa a trovare un impiego che la sua regione non le offre, si trasferisce a Roma alla ricerca di maggiori opportunità. Il progetto non va in porto. Rientrata a Città Sant’Angelo presto si rende conto che la situazione non è migliore. In questi difficili mesi si colloca l’incontro con Giovanni Iannucci, presidente di Ac e docente presso l’Istituto magistrale dove Filomena riprende ad insegnare. Il professore la informa sulla nascita della Democrazia cristiana, le propone di prendervi parte e di fondare una sede a Monte Sant’Angelo. La ragazza si mette al lavoro, coinvolge i giovani, molti sono suoi studenti. È il primo passo per un impegno che la porterà a partecipare in prima persona alla costruzione della Democrazia cristiana nella regione. Filomena entra nella Resistenza con mansioni di crocerossina e di assistenza ai profughi; assume l’incarico di segretaria provinciale per la sezione femminile; allaccia rapporti con i dirigenti nazionali al fine di potenziare l’intervento. Istruita e colta, viene presto apprezzata dai dirigenti nazionali. Si trasferisce a Roma, si occupa del Movimento femminile, del voto alle donne, dell’Ufficio stampa del presidente del Consiglio.
Eletta alla Costituente, lavora anche con le comuniste che definisce «le sorelle deviate», ma riconosce loro i meriti. La campagna elettorale del 1948 è in corso e Filomena non si risparmia, sicura della vittoria svolge con successo comizi. Ha incarichi locali, dal 1951 al 1955 è sindaca di Montesilvano (Pescara), un incarico ritenuto possibile per le donne in quanto legato al quotidiano e alla soluzione immediata di problemi. È eletta alla I e alla II Legislatura. Nel 1958 è nuovamente candidata ma rifiuta il sistema delle logiche correntizie e non è rieletta. Filomena è una donna di quarantadue anni, non lascia la politica ma la sua visibilità sulla scena nazionale è fortemente ridimensionata. Si trattiene ancora nella Capitale, ha un incarico all’Istituto Luce, si dedica a diverse attività culturali. Nominata funzionaria Rai, si occupa della Tv dei ragazzi fino al 1975. Nel 2006, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano le conferisce la massima onorificenza della Repubblica nominandola Cavaliere di Gran Croce.
Tornata a Pescara, muore il 22 dicembre 2010.