Una donna che nessuna
donna dovrebbe dimenticare.
N. IOTTI
Angela Maria Guidi nasce a Roma, il 31 ottobre 1896. Rimasta orfana di madre ancora bambina, la giovane è educata ai principi della fede cattolica. Presso il Collegio delle suore dorotee al Gianicolo, dove compie gli studi, Angela Maria incontra Maria Cristina Giustiniani Bandini, presidente dell’Unione donne cattoliche d’Italia (Udaci) alla quale si iscrive nel 1915 e prende parte alla mobilitazione del Fronte interno guadagnandosi la medaglia di benemerenza. Si iscrive all’Università poi sospende gli studi per riprenderli successivamente. Sempre in questi anni la giovane raggiunge Caltagirone, dove Luigi Sturzo ha fondato l’Opera per l’assistenza civile e religiosa agli orfani di guerra in seno alla quale ella acquista un ruolo di primo piano; nel 1918 si iscrive alla Gioventù femminile cattolica italiana, nel 1919 al Partito popolare: tra le tante ragioni di questa scelta è anche l’entusiasmo con cui aveva letto nei “dodici punti” l’obiettivo del voto alle donne. Nel partito Angela guiderà la segreteria del gruppo femminile romano fino allo scioglimento nel 1926. Intanto i suoi spiccati interessi nel campo politico e sociale la vedono impegnata nello sviluppo del Movimento femminile cattolico, nel sindacato e nella cooperazione, anche attraverso iniziative votate a valorizzare il lavoro delle donne nelle piccole industrie; è autrice di numerose inchieste e collabora con diverse pubblicazioni, tra le quali «L’Ago», «Il Solco», per un anno è alla direzione di «Il lavoro femminile». Segretaria del Comitato centrale per la cooperazione e il lavoro femminile, conserva l’incarico fino allo scioglimento dell’ente nel 1926. Poco più che ventenne ella compie importanti viaggi di studio e di lavoro all’estero acquisendo una significativa esperienza e professionalità. Angela partecipa alla prima esposizione delle piccole industrie a Roma meritando la medaglia d’oro; riconoscendole professionalità e doti il Ministero dell’industria e del commercio la designa nel Comitato provinciale delle industrie e dell’artigianato; nel 1924 ottiene l’incarico di ispettrice del lavoro; nel 1929, ella contribuisce alla fondazione della Federazione nazionale delle donne professioniste e artiste e nel 1931, quando l’organismo è assorbito dal Pnf, Angela fedele alle sue idee antifasciste ne esce. Compie numerosi studi e inchieste, tra le più importanti quella realizzata nel 1930 per il Ministero delle corporazioni sul lavoro femminile in Italia. Negli ambienti dell’antifascismo cattolico, Angela incontra il deputato del Ppi Mario Cingolani, laureato in Chimica, vedovo e padre di tre figli, che sposa nel 1935 e dal quale nel 1938 avrà un figlio, Mario. Durante i mesi di gravidanza riprende gli studi universitari all’Orientale di Napoli, dove consegue la laurea in Lingue e letterature slave. Negli anni di guerra, nell’appartamento di via Luigi Settembrini a Roma, si riuniscono i grandi nomi della futura Dc, Alcide e Francesca De Gasperi, Giovanni Gronchi, Giuseppe e Letizia Spataro, Guido e Pia Gonella, Mario e Nerina Scelba, Maria Federici; vi trova rifugio l’amico Giuseppe Spataro durante l’occupazione nazifascista; altri lo troveranno nei mesi della Resistenza alla quale Angela Maria prende parte attiva sviluppando una rete di solidarietà. A questa opera si affianca quella per la costruzione della Democrazia cristiana, come conferma la partecipazione assidua alle prime riunioni del 1942. Nel 1944, unica donna nel Consiglio nazionale Dc, è nominata delegata nazionale del Movimento femminile, confermata al I Congresso del 1945, incarico che mantiene fino al 1950. Eletta alla Costituente e rieletta alla I Legislatura, sostiene con decisione la legge sulla «Tutela fisica ed economica delle lavoratrici madri» e, in collaborazione con Angela Merlin e alcune cattoliche, fonda il Comitato italiano di difesa morale e sociale della donna (Cidd), un organismo diretto soprattutto al reinserimento sociale delle prostitute.
Nel 1951 è la prima donna membro del Governo con la nomina di sottosegretaria all’Artigianato all’industria e al commercio, con delega all’Artigianato. Nel 1953 Angela Maria Guidi non viene rieletta, si ritira a Palestrina (Roma) dove si dedica, fino al 1965, nella veste di sindaco, alla valorizzazione del patrimonio archeologico del territorio ed al suo sviluppo culturale fondando l’Accademia internazionale Giovanni Pierluigi da Palestrina. Muore a Roma l’11 luglio del 1991. I funerali sono celebrati in Santa Maria in Campitelli dal vescovo di Palestrina, mons. Cerleto.