Verso giugno mi sono presentata all’esame che avrebbe fatto di me un’impiegata di concetto.
Mi sono preparata bene, ho studiato accuratamente il luogo dove si sarebbe tenuto l’esame, mi sono
portata dietro le aspirine in caso.. , preso la colazione per la pausa.
Tutto procedeva bene tranne che a quell’epoca si portavano le calze con il reggicalze.
Durante l’ultima materia, il dettato di francese, la più impegnativa in quanto se non si otteneva la media era eliminatoria, (bastavano 5 errori moltiplicati per il coefficiente 4 = 20 ossia O) il mio reggicalze ha ceduto. Mi sono sentita terrorizzata all’idea di dovermi alzare davanti a tutti (molti maschi) e di trovarmi con le calze per terra, anche perché ero in fondo alla classe.
Tra il dettato difficile e dover escogitare il sistema per evitare il ridicolo, ho finito il dettato in uno stato di collasso e di confusione totale. Era lontano il consiglio di Vincenzo, bada all’essenziale… Comunque l’esaminatore si deve ancora chiedere chi era quella ragazza che è uscita per ultima, tenendo la gonna stretta con una mano, con la cartella e il foglio dell’esame dall’altra, che ha appoggiato la cartella per terra, tenendosi la gonna ed ha consegnato il foglio, rossa in viso. Risultato: bocciata!