A settembre del 1958 ho ripreso la scuola privata. Ritrovato le mie coetanee, ormai era il secondo anno che ci conoscevamo ed era la prima volta che stavo in un luogo due anni di seguito senza essere in procinto di partire.
Fine ottobre, grazie ai progressi che avevamo fatto e specialmente alla buona conoscenza della matematica a cui mi ero aggrappata inconsciamente, nella speranza che almeno lei non mi avesse tradita visto che era considerata universale e capita da tutti, la direttrice ci aveva fatto saltare una classe, dovevamo saltare almeno due altre per essere alla pari con altre.
Adesso che riuscivo a capire e a formulare qualche frase corretta potevo uscire dal mio stato di intontimento e fare più ampia conoscenza delle mie coetanee.
Eravamo una classe di 25 allieve di origini diverse, metà era formata da francesi, l’altra metà di Armene, Greche, Inglesi, Jugoslave, Polacche e due ragazze nere Francesi provenienti dalla Martinica.