Livia Zagnoni Bernat nasce nel 1925 a Savona, comune ligure.
Sposata dal 1946, costruisce con il marito una famiglia particolarmente numerosa, con diciassette figli per la gestione dei quali, nel tempo, è costantemente supportata dai genitori e quotidianamente aiutata da una tata, spesso nominata all’interno del diario.
La sua vita è caratterizzata, come ella racconta, da molte soddisfazioni, dalla sistemazione e dai matrimoni dei figli, ma anche da tristi eventi quali malattie e lutti.
Livia Zagnoni Bernat si trasferisce da Savona a Albissola Marina, in provincia, e poi di nuovo da Savona a Roccavignale in Valbormida, paesino con poco più di 700 abitanti per stabilirsi dunque definitivamente in campagna, dove vive per ventisette anni e scrive, con metodicità e precisione, i “quaderni delle pappe”.
Il diario, dal titolo Come un fiume in piena, scritto nel corso degli anni, segue gli avvenimenti della sua esistenza, dal 1945 – a partire dai suoi venti anni – al 1991.
L’attività di composizione e, in seguito, a distanza di tempo, di trascrizione e di revisione delle pagine, rappresenta per l’autrice un modo per evadere dai numerosi impegni che la famiglia le richiede oltre che un’occasione per riflettere e tenere memoria degli eventi più significativi della storia politica e sociale italiana: molte, infatti, ad esempio, le considerazioni sul referendum del 2 giugno 1946, sulle elezioni del Papa e sulle contestazioni studentesche.