Adele Delponte nasce a Milano nel 1924.
Dopo aver ottenuto il diploma tecnico-commerciale, dal 1938 è operaia in una segheria, poi assunta dalla S.I.P. (Società Italiana per l’Esercizio delle Telecomunicazioni) che descrive come un luogo di lavoro positivo, «sia come ambiente sia come remunerazione cosa importantissima in questi primi tempi di pace».
Frequenta gli ambienti femminili della Resistenza milanese e intraprende la strada dell’impegno sindacale. Negli anni successivi alla Seconda guerra mondiale si impegna infatti nel sindacato dei metalmeccanici (FIOM-Federazione Impiegati Operai Metallurgici) e trascorre molti anni della sua giovinezza tra proletari, ferrovieri, manovali e giovani donne che aspirano a lavorare in fabbrica.
Nel 1950 ottiene il diploma magistrale e l’abilitazione che la portano, nel 1955, a entrare in ruolo come insegnante di scuola elementare, sino al pensionamento nel 1983. I ventotto anni di insegnamento si caratterizzano per l’orientamento pedagogico del Movimento di Cooperazione Educativa (MCE), nato proprio nel 1951.
La memoria di Adele Delponte ripercorre gli anni sereni della sua infanzia trascorsi nel quartiere Isola di Milano ma racconta anche quelli difficili e cupi della guerra e del periodo immediatamente successivo, nell’intenzione di mantenere la pace, lottare per la «verità» e la «giustizia» e «continuare da protagonisti a far parte della storia del nostro Paese, un’Italia immersa nelle rovine, nella miseria nel dolore e nella disperazione di tanti».
Il diario prosegue con il racconto della lunga e intensa attività politica e sindacale, dell’esperienza nella scuola e dei movimenti di riforma scolastica.