Mirna Cappellini nasce a Verona nel 1927. Si trasferisce nel 1930 a Bolzano dove frequenta le scuole fino a conseguire il diploma di scuola media inferiore.
Dal 1947 al 1979 lavora come impiegata nel Sindacato Ferrovieri-Cgil di Bolzano.
Dal 1980 al 2000 lavora poi per il Sindacato Pensionati Italiani.
A tali attività si sovrappone la dirigenza dell’Unione Donne Italiane (UDI), sotto il suo coordinamento dal 1968 al 1991: «Decisamente era un’associazione che mi piaceva sempre di più, alla quale aderii con convinzione ed entusiasmo», scrive nel suo diario.
All’interno di una vita interamente dedicata all’impegno sindacale, dalla parte dei lavoratori e della giustizia sociale, numerosi sono i dibattiti e le manifestazioni per l’emancipazione femminile ai quali partecipa, come ricorda: «cominciamo a riunire le donne per parlare dei loro e nostri tanti problemi e incredibilmente la prima manifestazione a Roma per la pensione vede la nostra partecipazione con un gruppo di ben dodici donne […]. Insomma anche noi facciamo la nostra parte». Cappellini entra in questo modo in contatto con molti come lei «mossi da un ideale che andava oltre il proprio benessere personale perché riguardava la collettività», «nell’intento di realizzare una società diversa, più umana, più giusta, più solidale».
Negli anni successivi diviene Segretaria della lega Bolzano centro, entrando poi nel Direttivo provinciale e, tempo dopo, in segreteria in qualità di Segretaria amministrativa.
Nel Sindacato Pensionati Italiani della CGIL (SPI), di cui da un certo momento in poi diviene anche membro del direttivo Nazionale, ha costituito il Coordinamento Donne pensionato di Bolzano.