Allora noi donne di sinistra avevamo la grande preoccupazione che finita la guerra si cominciasse a dire che le donne dovevano lasciare il posto di lavoro agli uomini che stavano tornando dal fronte, perché c’era nell’aria questa minaccia. Se non si verificò in modo massiccio questo abbandono del lavoro, è perché si prese subito una posizione chiara e poi perché nella società c’era una forte presenza delle donne che erano visibili, avevano lottato, partecipato alla resistenza e avevano voce in capitolo. Quindi il pericolo, che allora era un pericolo reale, che le donne fossero lasciate a casa come rimedio alla disoccupazione maschile, non si verificò in parte per la partecipazione delle donne alla resistenza, e in parte anche per la forza, per la presenza delle donne nel mondo del lavoro e per la maturità del loro operare.