Ricordo il giorno che mia zia Nora venne a prendermi per andare insieme a ballare alla festa dell’Unità; mio padre la cacciò dicendole “Tu mia figlia fra i comunisti non la porti”. Inconsciamente mi chiesi cosa ci fosse di terrificante e di deplorevole andare fra i comunisti. Mi incuriosiva conoscerli, per capire cosa potevano avere di così diverso.