All’età di dieci anni andai in collegio anch’io.
Volevo diventare maestra, lo dicevo sempre, e già nei miei giochi infantili assumevo quel ruolo con grande serietà e autorevolezza. Schieravo le bambine più piccole di me (quelle disposte a sopportarmi) lungo la scalinata della Chiesa del Purgatorio, attaccata a casa mia. Mi munivo di bacchetta, come vedevo fare alle maestre vere, assumevo l’atteggiamento che mi pareva conveniente al ruolo e cominciavo a fare lezione.