L’educazione avuta in famiglia (mio padre leggeva molto: aveva fatto solo la terza elementare ma la domenica comprava “l’Unità”, la Domenica del Corriere e “Lotta lavoro”, il settimanale della Federazione Friulana del PCI), nonché il contesto sociale in cui vivevo, non tardarono a formarmi una coscienza critica e la convinzione da che parte stare. Un contributo lo ebbi anche dai frati francescani di Madonna di Rosa dove andavo spesso perché facevo parte della “Schola cantorum”. Essi mi educarono all’amore verso i poveri. Quando finii la scuola di Avviamento, sapendo che avevo tanta voglia di studiare e non avevo i mezzi, mi proposero una alternativa singolare per quei tempi: proseguire la scuola presso il collegio dei Francescani di Lonigo (VI), oppure andare a fare…il sindacalista dei poveri. In famiglia decidemmo di optare per questa seconda soluzione. Così due frati (i fratelli Durigon), amici di Angelo Galante, parlarono con lui per farmi intraprendere questa strada. E così fu.
Galante che fu il dirigente più prestigioso del Movimento Contadino Friuliano per un decennio ed anche…il mio “maestro”.