Altra grossa protesta realizzammo per impedire che parlasse Almirante. S’organizzavano queste cose alla garibaldina, andando a chiamare i compagni alle cinque di mattina, prima che andassero al lavoro. Era come un tamtam. Speso venivano prima i lavoratori della terra (salariati fissi, bergamini) a chiamare i lavoratori delle fabbriche. Almirante non parlò, in compenso ci guadagnammo una bella carica di carabinieri che s’erano acquattati nei portoni e uscirono di corsa coi fucili a mo’ di clava. Un colpo alla testa se lo prese una delicata biondina nostra compagna. Ne approfittai per attraversare il luogo dello scontro (o meglio dell’assalto – noi eravamo sempre a mani nude) con la ragazza contusa senza che alcuno mi ostacolasse gridando di sdegno. Erano un po’ imbarazzati. Non c’era molta gloria a picchiare ragazze e lavoratori inermi.