11-20 maggio
In vista del referendum e delle elezioni la vita romana e più agitata. Lotta di manifesti, comizi, discussioni, nei crocicchi delle vie, audizioni alla radio, diffusione di giornali più accentuata, movimento più confuso e intenso.
Mi sembra che la popolazione sia già orientata, abbastanza consapevole di quello che deve e vuole esprimere. Noto pure una certa tolleranza: certo la passione in questa materia non può mancare ed è bene che sia viva. Occorre però superare certe miserie di critiche personali, di insinuazioni… esse dovrebbero aver fatto il loro tempo! Dietro ogni partito, che si rispetta, ci sono interessi legittimi, idealità e principi, che l’organizzazione sociale d’oggi impone. È bene che liberamente si esprimano, è bene che, secondo i principi del liberalismo, si discutano, si valutino e si facciano parte viva della politica nazionale.
A questo punto oramai devono partecipare tutte le classi, tutti i ceti della popolazione di uno stato. Questo processo si è verificato gradualmente ovunque: in Italia è dal 1860 che si svolge.