Nasce a San Possidonio (Modena) il 24 ottobre 1919, da una famiglia di agricoltori. Nel 1935 si sposa con il falegname Antichiano Martini, nel 1936 e nel 1939 nascono i due figli: il primo morirà all’età di due anni. Mentre il marito è al fronte lavora come mondariso in Piemonte e nel 1943 è tra le organizzatrici di uno sciopero nel Novarese. Dopo l’8 settembre 1942 partecipa alla Resistenza assieme al marito, svolgendo incarichi come staffetta e prestando soccorso ai militari sbandati. Il 22 febbraio 1944 è catturata dai fascisti con il marito, arrestata e torturata. Dopo la fucilazione del compagno, avvenuta a Modena il 10 marzo 1945, entra a far parte come combattente della Brigata partigiana Remo e assume come nome di battaglia “Kira”. In tale veste organizza i Gruppi di difesa della donna a Concordia sulla Secchia (Modena), con la funzione di ispettrice e il grado di capitano. Il 12 aprile 1945, a seguito di uno scontro a fuoco con i fascisti della Brigata nera Pappalardo, viene gravemente ferita ma per non intralciare la lotta dei suoi compagni rifiuta i soccorsi, riuscendo da sola a bloccare l’emorragia e a raggiungere l’ospedale di Carpi (Modena), dove le viene amputata la gamba sinistra. Ricercata dalla polizia fascista, viene trovata in ospedale e sottoposta a un duro interrogatorio. L’insurrezione dei giorni successivi ne impedisce la fucilazione. Nel 1947 le viene conferita la Medaglia d’oro al valor militare.
Nel 1946 è eletta nel liste del Pci al Consiglio comunale di Concordia sulla Secchia e nel 1948 entra in Parlamento come deputata: verrà confermata per tre legislature, fino al 1963. La tutela dei reduci è un tema centrale del lavoro istituzionale e nel collegio elettorale, come dimostra la sua presenza nella Commissione Difesa della Camera in tutte le legislature e il ruolo svolto nella sezione di Modena dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra, della quale è eletta presidente dal 1952 al 1990. Negli anni Cinquanta è eletta anche al Consiglio della Provincia di Modena (1951-1956) e del Comune di Sassuolo (1956-1960), in provincia di Modena. Nel 1945 contribuisce alla costituzione dell’Unione donne italiane, associazione nella quale sarà dirigente per molti anni: componente del Consiglio nazionale dal 1948 al 1975 e presidente provinciale a Modena nel 1953. Nel 1981 è nominata presidente onoraria dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia e il 2 giugno 1993 riceve il titolo di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Muore a Modena il 2 febbraio 2007.