Nasce a Fiesole (Firenze) il 4 agosto 1920 in una famiglia antifascista. Il padre è un calzolaio socialista che nel 1923 sceglie la via dell’esilio in Francia, per sottrarsi alle persecuzioni fasciste.
A quindici anni lavora come operaia tessile a Lione e si iscrive alla Federazione giovanile comunista francese; due anni dopo è una dirigente dell’Associazione delle ragazze comuniste del Rodano. Dopo lo scoppio della guerra e l’aggressione italiana alla Francia è arrestata dalla polizia, come molti altri italiani e italiane e internata nel campo di Rieucros, dove conosce Teresa Noce, Baldina Di Vittorio e altre compagne di partito. Nel 1941 chiede alle autorità francesi di essere rimpatriata, un’iniziativa compiuta dietro indicazioni del Partito comunista italiano per poter rientrare in Italia e svolgere attività clandestina; la richiesta è accolta ma all’arrivo a Ventimiglia (Imperia) è arrestata dalla polizia italiana, trascorre sei mesi di carcere a Firenze e successivamente confinata nel paese d’origine.
Dopo il 25 luglio 1943 svolge lavoro clandestino per la direzione interna del Pci e poi nel comando generale delle Brigate Garibaldi, a Milano, incaricata di missioni delicate di collegamento e dell’organizzazione, con altre compagne, dei Gruppi di difesa della donna. Durante una missione clandestina incontra Raffaele Pieragostini, un operaio e dirigente comunista di Sampierdarena (Genova) che diventa il suo compagno e il padre della figlia Gianna. Nell’aprile del 1945 è in viaggio, incinta, per consegnare l’ordine d’insurrezione del Cln Alta Italia ma non appena arrivata a Milano, il 25, apprende che il suo compagno è stato fucilato dai nazifascisti due giorni prima.
Nel dopoguerra è responsabile della commissione femminile della federazione comunista di Milano, incarico che mantiene sino al 1950 e successivamente si trasferisce per un anno a Parigi, in qualità di segretaria della Federazione internazionale democratica delle donne. Dal 1953 ai primi anni Sessanta è eletta negli organismi dirigenti dell’Udi e sino al 1956 è responsabile della commissione femminile nazionale del Pci. Nel 1956 entra nella segreteria della federazione dei lavoratori tessili della Cgil, la Fiot e nel 1958 è eletta segretaria nazionale, una carica che mantiene sino al 1969, un decennio nel quale l’organizzazione ingloba il settore dei lavoratori dell’abbigliamento. Nel 1969 ritorna al lavoro di partito, presso la sezione Esteri, dove rimane sino al 1976.
È eletta per la prima volta alla Camera nel 1963 e confermata alle elezioni politiche del 1968 e del 1972.
Fa parte per decenni degli organismi dirigenti del Pci: componente del comitato centrale dal 1951 al 1979, della direzione dal 1966 al 1969 e della commissione centrale di controllo dal 1979. Dopo lo scioglimento del Pci si iscrive al Partito democratico della sinistra e viene nominata responsabile della commissione nazionale di garanzia.
Muore a Roma il 21 gennaio 2018.