L’inizio della passione politica fu provocato dagli stimoli esaltanti offerti, alla mia giovane coscienza, dai resoconti del giornale inerenti: il dibattito sulla cosiddetta “svolta di Salerno” effettuata dal Segretario del P.C.I. Palmiro Togliatti; la formazione e la vita dei primi governi dell’Italia liberata: Badoglio, Parri e Alcide De Gasperi. Poi l’interesse si accentuò in vista del Referendum istituzionale del 2 giugno del 1946 per la scelta fra Repubblica o Monarchia collegato alle prime elezioni libere per la nomina della stessa Assemblea Costituente che poi si insediò il 25 giugno del 1946.
Io, pur non essendo ancora elettore, divenni subito un fervente sostenitore della Repubblica. Ciò innanzitutto perché mi sembrò, fino da ragazzo, particolarmente odiosa la assurda figura del Re e poi perché fui informato sulle responsabilità, assai gravi, che i Savoia (la casata del Re) avevano avuto per l’avvento al potere di Mussolini e per le nefandezze della dittatura fascista.