Bruna Franceschini nasce a Mezzocorona, in provincia di Trento, il 9 novembre del 1943.
Trascorre un’infanzia e un’adolescenza alla ricerca dell’approvazione da parte dei severi familiari, timorosa di sbagliare e deludere le persone che ama. Studentessa diligente e ragazza seria e responsabile ma sempre chiusa in se stessa, vive con difficoltà i primi approcci col mondo maschile e i naturali mutamenti della crescita.
Tutto cambia con il Sessantotto, quando Bruna, che frequenta la sede bresciana dell’Università Cattolica di Milano, si scopre contestatrice, prende parte alle manifestazioni e si impegna nel movimento studentesco. Poco più che ventenne, nel 1969, si sposa con il rito civile e per questo lei e il marito sono allontanati dall’università: per entrambi, l’accusa è quella di rifiutare il matrimonio religioso e di propagandare idee marxiste. Il caso arriva perfino in Parlamento, ma si risolve con un nulla di fatto e il veto su di loro resta.
Negli anni seguenti Bruna inizia a insegnare lettere in un istituto superiore di Brescia. Il 28 maggio del 1974, mentre lei è intenta a correggere i compiti dei suoi allievi, il marito sta partecipando a una manifestazione indetta da sindacati e partiti di sinistra contro il terrorismo neofascista. Il boato della bomba che ucciderà otto persone e ne ferirà oltre un centinaio la terrorizza e la fa correre verso Piazza della Loggia, dov’era convenuto il raduno dei manifestanti. Suo marito è illeso, ma lo scenario apocalittico che si para di fronte ai suoi occhi la segna profondamente.
La maternità arriva quando il suo matrimonio è già in crisi e il divorzio, da poco possibile per legge, è inevitabile. Nella sua nuova vita da madre ‘single’ non smette di viaggiare e occuparsi di politica, e a scuola si spende a favore di metodologie didattiche di inclusione.
Da pensionata aderisce all’ANPI e si dedica con passione al recupero e alla diffusione della memoria della Resistenza. In ultimo ha raccolto i propri ricordi di vita in un testo intitolato Il mestiere di Sisifo, depositato presso l’Archivio Diaristico Nazionale nel 2007.