In ogni modo a Pordenone, pochi giorni prima delle elezioni, abbiamo avuto la presenza di Enrico Berlinguer, Segretario Nazionale della FGCI. Tenne due comizi, uno il sabato sera a Grizzo di Montereale Cellina e l’altro la domenica mattina nella Piazza del Popolo di S. Vito al Tagliamento. lo l’accompagnai a S. Vito in Lambretta e, dopo il comizio e la bicchierata al “Bottegon”, gli chiesi se veniva un salto a casa mia a Rosa, frazione di S. Vito, a salutare i miei genitori e mangiare un piatto di pastasciutta. Enrico accettò, ma a casa mia bisognava mangiare in cortile perché oltre al solaio, anche la cucina era occupata dai bachi da seta che stavano per filare il bozzolo. Così Enrico, interessantissimo della cosa, ricevette dai miei una scatola di scarpe con dentro una decina di bachi coperti di foglie di gelso. Qualche giorno dopo mi telefonò in Federazione per ringraziarmi e per dirmi che i bachi avevano composto il bozzolo e che nel rione dove abitava, molta gente aveva voluto fargli visita per vedere questo straordinario avvenimento.
Con Berlinguer ero divenuto amico. Ad un Comitato Centrale cui ero invitato e che si tenne a Perugia, giocai a calcio con lui nella formazione della CC della FGCI contro il CF di Perugia. In quella occasione venne lanciato l’impegno dell’avvicinamento dei giovani dell’Azione Cattolica per portare avanti assieme la lotta per la pace e la messa al bando delle bombe atomiche. Nel suo intervento, Sandro Curzi, un po’ emozionato, senza accorgersi, pronunciò le parole: “Noi, cari compagni, dobbiamo ricercare il contatto fisico con i giovani e le ragazze dell’Azione Cattolica…” Risata generale!