Trasferisco la tessera del PSI dalla Federazione di Lecco alla Sezione di Sesto S. Giovanni. Mi affidano la responsabilità del Movimento giovanile (MGS) ed entro quindi a far parte del Direttivo provinciale di Milano. Con me ci sono Carlo Tognoli, Giorgio Gangi, i fratelli Giovanni e Gabriele Baccalini, Giovanni Manzi, Luigi Vertemati, Guido Pollice, Pinuccio Semenzin… Guido Mazzali, segretario della Federazione di Milano, affida a Bettino Craxi l’incarico di seguire la Sezione di Sesto. Tognoli lavora con il padre, al quale ruba tempo e automobile per dedicarli al partito e devo dire che è proprio bravo, sia come oratore che come organizzatore; Gangi è costretto a dormire su una branda in un ufficio della Federazione perché il padre, sottufficiale non ricordo più di quale arma, l’ha cacciato di casa quando si è iscritto al PSI. È lui il segretario provinciale del MGS. Manzi proviene dalla socialdemocrazia e non a caso è il più moderato di tutti noi. Pollice è sempre incazzato. Il movimento giovanile socialista a livello nazionale è a maggioranza di sinistra, “carrista”, segretario Vincenzo Balzamo, mentre a Milano la maggioranza è nettamente nelle mani degli autonomisti. Il vero punto di riferimento per tutti noi è comunque Bettino Craxi, al quale ci rivolgiamo regolarmente per ogni necessità. Grande lavoratore, una passione politica sconfinata, una dirittura morale sia nel privato che nel pubblico che ci serve da esempio. Il demone del potere non si è ancora impadronito della sua anima.
L’attività di partito assorbe completamente tutto il mio tempo libero. A Sesto c’è una situazione piuttosto difficile perché qui la componente “carrista” è forte e il dialogo è molto difficile. Ci vuole tutta l’abilità e l’intelligenza di Craxi per evitare che tutto si blocchi. I comunisti nella Stalingrado d’Italia sono molto forti, bravi e disponibili a dividere il potere locale con i socialisti. Sindaco è infatti Libero Biagi, socialista e comandante partigiano a vent’anni.