Maggio 1946
…La nostra città, da giorni, è tappezzata di manifesti tutti bianchi o colorati che insegnavano ai cittadini italiani, addormentati dalla dittatura fascista, come dovranno fare per votare. E, finalmente, per la prima volta nella storia del nostro paese, anche alle donne è stato concesso di poter manifestare, con il voto, le proprie idee politiche. I manifesti, appiccicati dovunque, danno solo un tono di festosità che però contrasta con i muri deturpati dalle bombe. Secondo me, i suggerimenti politici servono a poco o niente. Il Padreterno ha fornito uomini e donne di un cervello, una cosa propria, e ciascuno ha il diritto di servirsene a proprio uso e consumo. Quello che dimostreranno nelle prossime elezioni.
L’invito a votare per questo o per quello, secondo il parere anche dei miei e di tanta altra parte del cosiddetto popolino, che non andrebbe peraltro troppo bistrattato, tale invito, torno a ripetere io, serve proprio a niente.
Anche “le fontane” sfornano dei pareri, quelli di sole donne; li racconta mia madre in famiglia: “Non se vergognano a buttà via tanti soldi quando ancora ce sta tanta miseria in giro?”. “Come ce cucineronno dopo le elezioni con tanti partiti in circolazione ogghj”…
2 giugno 1946
…I miei sono andati a votare di mattina presto. Io mi chiedo se con i miei quattordici anni faccio parte o meno di questa società. Perché non posso esprimere il mio pensiero politico che, peraltro ce l’ho ben nitido? Lo so, occorre aver compiuto la maggiore età. Ma è stato trovato un indicatore per misurarla? Oggi sono, meglio, mi sento, un po’ menomata. Mi par d’essere, non una persona vivente, ma qualcosa di insignificante…
20 giugno 1946
…Ormai è certo. Gli italiano hanno scelto la Repubblica. Per l’Assemblea Costituente, il principale partito a cui sono andati i voti degli italiani, è risultata la democrazia cristiana, il partito guidato da Alcide De Gasperi. Segue il partito socialista di Nenni e, appresso, il partito comunista di Togliatti. Si sono avverate le previsioni…