È vero, il loro capo indiscusso era Togliatti e quando ci fu l’attentato alla sua vita, tutti gli operai e i braccianti comunisti, uomini e donne, lasciarono il lavoro per manifestare nella piazza del paese la trepidazione per la sua sorte con forza e coesione, pronti ad una eventuale azione di lotta. Mia madre e mio padre stavano raccogliendo l’erba nella campagna di un contadino democristiano, quando sentirono la notizia diffusa da un compagno attraverso l’altoparlante di una automobile che percorreva tutte le strade del paese: lasciarono il rastrello e il forcone e annunciarono al contadino che se andavano, facevano sciopero. Lui cominciò a sbraitare che non capiva come potessero lasciare il lavoro per un uomo che era a Roma. Cosa c’entrava con loro? E non potevano andarsene, perché dovevano dare da mangiare alle mucche. Mia madre con decisione irremovibile gli rispose: “Di mucche ce ne sono tante, ma di uomini come lui ce n’è uno solo!”. A questa risposta prese il forcone per raccogliere l’erba con tanta rabbia che se lo conficcò in un piede.