Paola Oliva Bertelli nasce a Roma il 15 settembre del 1932, terza dei cinque figli di Amelia e Rino. La sua famiglia è antifascista, il padre è iscritto al Partito Comunista – poi aderisce al Partito d’Azione – e viene perseguitato dal regime fin dall’inizio del ventennio. Ragazzina, vive i principali eventi che coinvolgono la capitale durante la Seconda guerra mondiale, dal bombardamento del quartiere San Lorenzo del 19 luglio 1943 all’eccidio delle Fosse Ardeatine, fino alla liberazione della città.
Nell’immediato dopoguerra si iscrive al Partito Comunista, mantenendone la tessera dal 1947 – quando gliela consegna personalmente Palmiro Togliatti – al 1981. Il suo percorso di studi la porta nei primi anni cinquanta a conseguire l’abilitazione all’insegnamento. In seguito si dedica alla formazione nel settore del sociale e nel 1976 si laurea in Sociologia all’Università di Roma. Inoltre si dedica all’attività giornalistica, sia in Italia che all’estero, e dal 1953 trascorre un periodo a Praga lavorando presso l’emittente radiofonica del PCI. Si sposta quindi a Bucarest, ma viene espulsa per “attività antigovernativa”.
Rientrata in Italia dopo sette anni di assenza, vive e lavora per un periodo a Bologna, dove continua a impegnarsi per il partito e prosegue l’attività giornalistica accanto a quella di assistente sociale, professione che svolge anche al suo ritorno a Roma. Attiva anche in ambito universitario, al fianco prima di Giovanni Berlinguer e poi di Franco Ferrarotti, è autrice di numerose pubblicazioni scientifiche e lavora come sociologa presso il comune di Roma negli anni Ottanta e Novanta. È pensionata dal 1998.
Nel suo curriculum figura anche la direzione del Museo del folklore e dei poeti romaneschi del comune di Roma, per il quale ha organizzato mostre e pubblicato cataloghi.
La sua autobiografia, redatta nel 2004, è stata finalista nell’edizione 2006 del Premio Pieve dell’Archivio Diaristico Nazionale. Pur non risultando vincitore, il testo è stato pubblicato due anni più tardi dall’editore Terre di mezzo con il titolo Praga, radio clandestina.