in relazione a quella degli uomini
Nel corso del Novecento, complessi processi strutturali e culturali hanno prodotto slittamenti e rotture della linea di demarcazione tra sfera pubblica e sfera privata definite, secondo una consolidata costruzione di genere, la prima al maschile e la seconda al femminile. Tali trasformazioni, tra l’altro, hanno portato una visibile e problematica presenza delle donne nella dimensione politica, roccaforte maschile per eccellenza. Un percorso che vede, con il conseguimento del diritto di voto e di rappresentanza, una significativa svolta che suscita allarme e paure. Rappresentazioni caricaturali, stereotipi negativi e limitanti hanno accompagnato e dato forma all’ingresso delle donne nella scena politica concorrendo a ribadire consolidati modelli di genere.
Nell’intento di offrire materiali di riflessione e di elaborazione, questa sezione del sito mira a offrire alcuni degli esempi più significativi di tali rappresentazioni
Le elezioni politiche del 25 maggio 1958 non modificano in modo sostanziale il quadro politico. La Democrazia cristiana e il Partito comunista ottengono entrambi un lieve incremento percentuale: un risultato…
Gli anni della nascita dell’Italia Repubblicana visti dalla gente comune e letti attraverso i diari conservati presso l’Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano.
Noi mettemmo in risalto le capacità dimostrate dai nostri sindaci, le opere realizzate nell’interesse dei lavoratori e di tutti i cittadini, vantavamo l’onestà, la laboriosità, l’efficienza dei nostri amministratori. ...
Nei primi mesi del 1948, viviamo nella SEZIONE e nei luoghi di lavoro un momento di disorientamento. La rottura tra i partiti del Cominform e la IUGOSLAVIA di Tito ...
Mi ricordo che un anno che lavoravo alla Ca’ Nova di Fano, era arrivato il tempo della mietitura e poi anche quello della trebbiatura e il padrone, che aveva ...
Istruzione, formazione, rigore. Ma non solo. Il Partito assicurava protezione e certezza di riferimento sicuro nella “lotta di classe” che conosceva sempre momenti di asprezza, di difficoltà, anche di ...
Proponiamo in questa sezione alcuni temi centrali che emergono dallo studio delle rappresentazioni visuali e testuali delle elette sulla stampa dell’epoca.
È il 25 giugno del 1946, a piazza Montecitorio si respira un’aria solenne: i padri e le madri della Repubblica Italiana sfilano sotto lo sguardo attento dei giornalisti mentre una folla li attende curiosa.
Tra i 556 eletti si contano 21 elette, pari a una rappresentanza del 3,6 per cento. Il numero complessivo dei voti riportati da tutte le candidate, nelle varie circoscrizioni elettorali, era di 735.254, di cui: 326.690 alle comuniste, 299.849 alle democristiane, 51.561 alle socialiste, 19.221 alle qualunquiste, 18.990 alle repubblicane, 2.062 alle azioniste e 16.872 alle candidate di altri 15 partiti..